Le abitudini sono come le perle.
Le ostriche creano perle naturali accumulando strato su strato un materiale che si chiama madreperla, e alla fine producono, nell’arco di oltre un anno, il delicato tesoro bianco e levigato.
Ma che cosa fa sì che inizi la formazione di una perla?
L’arrivo di un piccolo fattore di irritazione, per esempio un po’ di sabbia o un parassita indesiderato.
Questo attiva il sistema immunitario dell’ostrica, che inizia a ricoprire l’invasore con strati di rivestimento luccicante.
Analogamente, le nuove abitudini hanno bisogno di un fondamento su cui svilupparsi, senza il quale rimangono semplici azioni nel vuoto.
Questo fondamento si chiama trigger, ed è alla base di un cambiamento comportamentale sul lungo periodo.
Rifletti per un attimo sulla tua vita.
- Che cosa ti ha fatto alzare questa mattina?
- Che cosa ti ha spinto a lavarti i denti?
- Che cosa ti ha fatto aprire facebook, twitter o linkedin?
I trigger prendono la forma di indizi o segnali evidenti, come la sveglia mattutina, ma possono essere segnali più sottili, a volte subconsci, che influenzano non meno efficacemente il nostro comportamento quotidiano.
Un trigger è il fattore di novità – il granello di sabbia nell’ostrica – che genera il comportamento e avvia la formazione dell’abitudine.
Che ce ne rendiamo conto o meno, i trigger ci spingono a compiere azioni, che ripetute strato su strato si trasformano in abitudini.
L’abilità sta nel creare trigger efficaci e far compiere l’azione desiderata il maggior numero di volte.
Questo sarà possibile, in modo semplificato, grazie ad un loop che dalle azioni ci riporta ai trigger e via dicendo.
Ed ecco che da un granello di sabbia abbiamo generato un abitudine preziosa nascosta dentro i nostri clienti.